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La Costa in Bra

La storia del locale La Costa in Bra ha inizio durante l’occupazione francese della città di Verona, alla fine del XVIII secolo. Le truppe napoleoniche presero possesso dei palazzi nobiliari del centro, lasciati vuoti dai proprietari in fuga, e Napoleone Bonaparte si sistemò a palazzo Forti. 

 

Costa in Bra - esterno

 

Tra ingenti contributi richiesti e saccheggi, per i cittadini di Verona fu un periodo molto difficile, culminato con la rivolta popolare delle Pasque veronesi (17 - 25 aprile 1797).

 

Il “Caffè alla Costa” nacque in questo contesto storico come primo locale in stile parigino, all’interno di un palazzo di proprietà del Comune situato in via Costa, tra piazza delle Erbe e piazza dei Signori, e requisito assieme agli altri dai soldati francesi.

 

L’edificio è situato sotto un arco al quale è appesa una COSTOLA di enormi dimensioni, appartenuta molto probabilmente ad una balena. C’è però chi dice sia appartenuta ad un dinosauro o ad un mostro misterioso. Dalla parola “costola” prendono il nome la via e, naturalmente, il nome del locale.

 

Secondo la leggenda, proprio sotto l’arco, in questo suggestivo angolo di Verona, si sarebbero scambiati il primo bacio ROMEO E GIULIETTA, i celebri protagonisti del dramma di William Shakespeare. 


La Costa rimane un caffè alla francese per un lungo periodo e solo negli anni ’30 del 1900 passa a una benestante famiglia di pasticceri, famosi per la produzione del pandoro e del torrone.


Nel 1962 arriva il primo forno per pizze. La Costa diventa il primo locale di Verona ad offrire la pizza, una vera novità per quel tempo. Il locale rimane nel palazzo di via della Costa fino all’ultimo giorno del 2004.

 

 

Costa in Bra - interno

 


Dal 2005, il Comune ne ha ripreso la gestione per far posto alla galleria d’arte moderna “Achille Forti”, allestita nell’attiguo Palazzo della Ragione, e all’ingresso per accedere alla Torre dei Lamberti. Nello stesso anno La Costa si sposta in piazza Bra, proprio di fronte all’Arena, all’inizio del lungo marciapiede che i veronesi chiamano semplicemente listón.