Michele Sanmicheli, il genio e le sue opere - Palazzo degli Honorij
Michele Sanmicheli nacque a Verona, a quel tempo parte della Repubblica di Venezia, tra il 1486 e il 1488. Imparò le basi della sua professione, insieme al fratello Iacopo e al cugino Matteo Sanmicheli, da suo padre Giovanni e da suo zio Bartolomeo, entrambi scalpellini nella città scaligera.
Il 28 ottobre 1530 venne ufficialmente sancito il suo ruolo di responsabile della sovrintendenza alle fabbriche militari di Verona: mantenne questo ruolo fino alla sua morte. Tra le sue opere principali: Palazzo Honori, Palazzo Canossa, Palazzo Bevilacqua, Cappella Pellegrini, Porta Palio, Porta San Zeno, ecc.
Palazzo degli Honorij, Spolverini, Allegri, Guastaverza, Sparavieri, Malfatti
La costruzione di Palazzo degli Honorij fu la prima di una serie di operazioni edilizie grazie alle quali, nel corso dei secoli, è stato definito l’attuale assetto al Liston. Questo palazzo, ancora oggi, rende giustizia al genio di Sanmicheli: lì dove dilagava il degrado della città, Sanmicheli seppe introdurre l’ordine e la simmetria.
È l’unico palazzo del Sanmicheli con il portico per la corsia di passeggio. Estinta la famiglia Honori, sul finire del ‘500, il Palazzo passò alla famiglia Sparavieri e poi alla famiglia Allegri che lo vendette ai Guastaverza.
Per alcuni decenni tra la fine del ‘700 e l’inizio dell’800, in questo palazzo Silvia Curtoni Verza tenne uno dei più importanti salotti veronesi. Nel 1845, alla morte di Orazio Guastaver(s)za (nipote di Silvia), il Palazzo passò alla famiglia della madre, gli Sparavieri. Gli Sparavieri, verso la metà dell’800, trasformarono il pianterreno in un caffè ristorante.