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Samaritana da Polenta

La prima dama Scaligera capace di azione politica

 

Pietro Nanin (1808 - 1861), Antonio Della Scala e Samaritana da Polenta in Piazza delle Erbe, miniatura su pergamena - Biblioteca d'arte del Museo di Castelvecchio, Verona  

 

Figlia del Signore di Rimini, Samaritana sposa nel 1382 Antonio della Scala. Capelli chiari e pelle candida, Samaritana è una ragazza incantevole e il loro sfarzoso matrimonio, di cui si favoleggerà per lungo tempo, dura diverse settimane. I giovani sposi non sanno che ad attenderli c'è il baratro. Antonio è figlio illegittimo di Cansignorio: il suo regno tormentato durerà solo 5 anni e con esso terminerà anche il dominio scaligero a Verona (1387). Samaritana esercita un forte ascendente sul marito e viene descritta dall'umanista Marzagaia come una seduttrice crudele e amante del lusso. Questo aspro giudizio sarebbe condizionato dal risentimenti personale che il cronista di corte nutriva nei confronti della donna. Egli stesso dovette ammettere che Samaritana sfoderò indiscusse doti politiche e di coraggio.

Dopo la sconfitta di Antonio costretto a fuggire di nascosto da Verona, Samaritana, con sorprendente energia, tentò più volte di riconquistare il regno, tessendo alleanze anche dopo la morte del marito. Nel 1391, armata come un cavaliere, partecipò assieme al figlio ad un'azione militare nel vano tentativo di riprendere Verona. Isolata e senza più appoggi, mostrò un coraggioso senso dell'onore rifiutandosi di prostrarsi ai piedi dei vincitori come invece sarebbe stato più conveniente. Una donna volitiva, tra luci e ombre, che indubbiamente non si limitò ad essere una semplice pedina nelle alleanze politiche maschili.