Palazzo Miniscalchi
Palazzo Miniscalchi è un pregevole esempio dello stile gotico del Quattrocento. Nel XVI secolo, pur mantenendo la facciata, venne ampliato ed ornato con gli affreschi di Michelangelo Aliprandi e Tullio India. Gli affreschi, però, sono stati danneggiati dai bombardamenti della guerra: ad un primo restauro, voluto dal conte Marcantonio Miniscalchi all’inizio del XIX secolo, fece seguito un secondo restauro tra il 1951-1953 per riparare i gravi danni causati dalla guerra.
La grandiosa e monumentale facciata di questo palazzo è prospiciente su Via Garibaldi, 7: qui, verso il 1880 la Famiglia Miniscalchi fece erigere il grande palazzo, su disegno di Gustavo Strauss (modificato successivamente da Sizzo-Combi). La facciata si compone di tre piani: un piano terra che costituisce il basamento, un piano nobile e il mezzanino. Lo stato attuale dell’edificio non permette di individuare in maniera chiara i soggetti degli affreschi.
In origine, nel riquadro tra le finestre centrali dell’ultimo piano vi era il “Giudizio di Salomone”; gli intervalli brevi erano decorati con festoni, mentre quelli più grandi con con statue: Diana (a sinistra) e Minerva con lo scudo (a destra). La scena principale, al piano nobile, rappresentava “Damocle colla spada sul capo”: era racchiusa in una cornice, come in un quadro. È certo il carattere moralizzante delle due scene rappresentate, in quanto entrambe appartengono al genere delle immagini della giustizia.